Abbiamo contattato Giampaolo Lo Conte, imprenditore italiano di successo e trader internazionale, intercettato al rientro dell’annuale edizione del Qatar Prix de l’Arc de Triomphe, tenutasi a Parigi nel primo weekend di Ottobre.
Abbiamo contattato Giampaolo Lo Conte, imprenditore italiano di successo e trader internazionale che vive in Italia e all’estero. Moltissime sono le pubblicazioni che lo riguardano provenienti dalle rassegne stampa pubblicate in rete, dalle quali viene fuori un personaggio molto attento ai temi dell’economia globale, assiduo frequentatore di Forum e Convegni che vedono la presenza dei più importanti esponenti economici e finanziari al mondo. Giampaolo Lo Conte ha avuto il piacere di entrare in contatto con alcuni dei personaggi che più contano nel mondo dell’alta finanza e, dai suoi studi (che fanno base a Roma, Londra e New York) arrivano pubblicazioni e interventi a mezzo stampa molto interessanti.
Ad esempio, in occasione dell’ultima edizione del World Economic Forum a Davos, in Svizzera, Giampaolo Lo Conte aveva prestato attenzione all’intervento del Ministro dell’Economia Piercarlo Padoan, e detto la sua in materia di leadership nei sistemi di globalizzazione. “La penso un pò come Christine Lagarde, Direttrice generale del Fondo monetario internazionale – aveva riferito Giampaolo Lo Conte in una intervista diffusa in rete, “lei riteneva che le riforme fiscali non possono essere applicate con violenza, ma occorre una applicazione sostenibile, processuale, affinché le strutture economiche non crollino” e affinché venga ridotta “la disuguaglianza politica e sociale. Non penso che la politica sia del tutto pronta per questo tipo di applicazione delle riforme fiscali”. Un tema, quello “sociale ed economico”, molto vicino agli approcci interdisciplinari che Giampaolo Lo Conte ha affrontato in più sedi, soprattutto giornalistiche.
Il business e la mondanità, più di quanto si possa immaginare, sono due fattori presi in considerazione in occasione di un’intervista rilasciata da Lo Conte: “è in questi contesti (si riferiva all’edizione 2015 del Royal Ascot, ndr) che respiro un’aria d’affari, in particolare le opportunità di import-export in questo momento storico sono enormi”. Eh sì, perché è in questi contesti “mondani” che i trader internazionali possono avere un polso migliore dell’economia globale. E’ difficile essere metronomi dei mercati globali semplicemente leggendo i giornali e gli indici di Borsa. Vanno frequentati anche gli ambienti, i salotti, le location, dove gli orientamenti economici e politici trovano nuovi punti di incontro in maniera di “business international”.
L’ultima edizione del Royal Ascot si è aperta lo scorso 20 Giugno 2017: la Regina Elisabetta ha dato il via la stagione ippica inglese, accogliendo tanti protagonisti e fantini in gara. In tribuna la scena è stata rubata, come da consuetudine, dai cappelli e dai tanti trend di eleganza sartoriale che fanno del Royal Ascot una cinque giorni di “glamour inglese”. Il montepremi messo in palio per i fantini era di 5.5 milioni di sterline, a Giugno fu Barney Roy a vincere le gare, in queste settimane, invece, il campione è stato più volte sconfitto durante le British Champions Day.
“Frequento il Royal Ascot da anni, sono spesso in Gran Bretagna e difficilmente mi lascio sfuggire un evento del genere – dice Giampaolo Lo Conte, che nella nostra intervista continua a parlare delle sue presenze a questi eventi di grande mondanità. “Poche settimane fa sono stato anche al Qatar Prix de l’Arc de Triomphe , che si svolge a Parigi, sempre nel primo weekend di Ottobre. Quest’anno c’è stato un corridore che è andato molto vicino al record di Bobby Frankel, che aveva vinto 25 Gare1 in una sola stagione. So che la campionessa Enable (Nathaniel) di Khalid Abdullah è stata la più forte e lo ha dimostrato con tutta la sua classe”.
Il Qatar Prix de l’Arc de Triomphe, conosciuta in italiano anche come “Premio Qatar dell’Arco di Trionfo), è una prestigiosa corsa sponsorizzata dalla Qatar Petroleum, ed uno degli eventi ippici più importanti al mondo. Accoglie oltre 50.000 spettatori ogni anno e, a differenza del Royal Ascot, è una gara più agonistica e meno attenta al glamour. “A Parigi – continua Giampaolo Lo Conte nella nostra intervista – si corre all’ippodromo di Chantilly, lungo 2.400 metri e quindi perfetto per la famosa prova del galoppo. Contano molto il fisico, la preparazione, la posizione in classifica. A livello di “business international” la città di Parigi è affascinata dalle grandi sponsorizzazioni che arrivano dal Qatar, come già succede nel calcio, con la squadra locale del Paris Saint Germain. Vi assicuro però che non c’è una differenza significativa tra la capitale inglese e quella francese: Londra e Parigi, come Milano, New York, e tante altre metropoli occidentali, ospitano delle importanti opportunità per gli uomini d’affari come me, a prescindere da chi sponsorizzi o meno la corsa dei fantini o la squadra di calcio locale.” E chi, oltre all’ippica di prestigio, segue anche il calcio, sa che, volendo o nolendo, le competizioni sportive nelle grandi città sono finanziate da grossi investitori stranieri. I russi a Londra, i cinesi a Milano, gli arabi a Parigi. E così via. E’ un bene per l’economia locale? “Assolutamente si – conclude Giampaolo Lo Conte – a Milano, l’Inter e il Milan hanno attratto investitori cinesi che adesso stanno portando nuovi investimenti anche in altri settori della città, quali l’edilizia e l’energia rinnovabile. Non si può pensare di frequentare certi ambienti del “business international” ignorando cosa succede nelle grandi città, soprattutto europee, dove negli ultimi anni i più grandi investitori al mondo hanno spostato i loro capitali a beneficio delle economie locali.”