Sfogliando il blog dell’Avvocato Iacopo Maria Pitorri di Roma ho trovato questo interessante approfondimento su una denuncia di Amnesty International. “Nel sistema Italia ci sono, ancora oggi, violazioni aperte e plateali dei diritti umani. Succede di continuo. Nelle carceri, nei centri di accoglienza per stranieri, nelle periferie dei campi rom, persino in famiglia dove si consumano molti degli episodi di violenza sulle donne”. Si legge nel blog dell’Avvocato Iacopo Maria Pitorri di Roma, di Amnesty International, organizzazione non governativa internazionale che si batte per la difesa dei diritti umani stabiliti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, E, così, dando voce a tutte le manchevolezze che purtroppo, ancora oggi nella società del progresso e della tecnologia, caratterizzano l’Italia in un settore delicato e particolare. Settore che meriterebbe la massima attenzione, perché tocca l’essere umano e i suoi diritti fondamentali. Amnesty International compie quest’anno il suo 59° anno di vita. Nonostante l’impegno e le lotte in favore dei diritti umani, nel mondo, si registrano episodi sconvolgenti e che lasciano sgomenti. Casi drammatici, di fronte ai quali i più voltano le spalle, chiudono gli occhi, perché è troppo scomodo guardare, scoprire. Meglio cambiare direzione, ignorare, far finta che tutto vada bene. E questo perché, la maggior parte delle volte si scopre anche una lacuna legislativa, la mancanza di una legge che obblighi al rispetto dei diritti umani. Così, si fa presente il caso particolare dell’Italia. Proprio qui la giurisprudenza non prevede il reato di tortura. Inoltre, Amnesty sottolinea come da tempo una legge che dovrebbe regolamentare questo crimine è, di fatto, ferma in Parlamento e tende a precisare che, in questo modo, l’Italia rischierebbe di trovarsi al di fuori del modello previsto dalla Convenzione di Ginevra, costituita da una serie di trattati internazionali in tema di diritto internazionale umanitario. Proprio il tema della tortura è uno dei cavalli di battaglia di Amnesty Italia, che ormai da anni si batte per giungere alla verità sulla morte dello studente italiano Giulio Regeni, con una campagna a lui dedicata e sottolinea poi un’altra drammatica realtà del contesto italiano. La lacuna legislativa sul reato di tortura, infatti, apre un doppio ed inquietante scenario: se da un lato permette all’autore di un simile crimine di essere semplicemente accusato di abuso di ufficio, dall’altro consente ad un torturatore straniero che fa ingresso nel nostro paese di non essere sottoposto all’estradizione, restando immune da ogni colpa. Tuttavia, la tortura è solo uno dei tanti drammi che si consumano quotidianamente nella società attuale dove il mancato rispetto dei diritti umani tocca anche altre situazioni legate ai rifugiati politici, ai rom, ai carcerati, agli omosessuali e alle donne.
Continua a leggere sul blog Avvocato Iacopo Maria Pitorri Roma. Ogni giorno, infatti, le cronache raccontano tragedie e drammi senza precedenti. Amnesty, allora, cerca di prendere una posizione e, con la pubblicazione dell’ultimo rapporto annuale, ha stilato una lista di interventi da mettere in atto immediatamente. L’elenco è vasto e riporta questioni di un’urgenza improrogabile: miglioramento delle condizioni di vita nelle carceri; lotta contro l’omofobia e la transfobia; tutela alle donne, ai rifugiati e ai rom; lavorare per l’istituzione di un’associazione di carattere nazionale dedicata alla tutela dei diritti umani; lotta contro la pena di morte nei paesi del mondo ove sia ancora prevista; rispetto delle norme in tema di commercio internazionale delle armi; lotta per il rispetto e la tutela dei diritti umani e dell’ambiente da parte delle aziende e società. E il dramma quotidiano della violenza perpetrata nei contesti domestici rappresenta un’altra questione per cui Amnesty si sta battendo. Infatti, il numero dei femminicidi è in costante crescita, mentre le denunce restano poche e inascoltate. Inoltre, il presidente sottolinea quanto sia necessario rinforzare la situazione degli omosessuali e dei transessuali in tema di diritti, per cui sottolinea l’importanza dell’introduzione del matrimonio paritario e di una legge che preveda l’omofobia quale reato di odio. Anche la situazione degli stranieri e degli immigrati è al centro delle battaglie di Amnesty Italia e a tal proposito, sta lottando per il superamento del Trattato di Dublino e la creazione di un sistema comune europeo che favorisca l’accoglienza. Infatti, proprio Amnesty Italia denuncia il non buon andamento dei centri di prima accoglienza e di smistamento, carenti nel funzionamento, nelle regole e nelle informazioni. Dunque, il quadro emerso dal rapporto di Amnesty è, di certo, critico per l’Italia, che ancora non ha costituito una propria Istituzione nazionale per i diritti umani, che è carente dal punto di vista organizzativo e legislativo su questioni per cui non si può più davvero derogare. Nonostante le raccomandazioni fatte giungere dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel lontano 1993.