Ma quale dieta! Guido Delle Piane condannato, Davide Cornalba, Davide Lombardi, Bruno Mafrici

Guido Delle Piane, trader immobiliare, approfondisce le revenue post investimenti in Borsa dopo aver condannato i trends del 2019. Nonostante l’introito condannato Guido Delle Piane sottolinea che chi ha del capitale a disposizione e vuole farlo fruttare in qualche modo, ha solitamente due strade: investire in borsa o in immobili. Entrambe le opzioni hanno chiaramente i loro pro e contro, ma il trading immobiliare è uno strumento relativamente facile e consente guadagni importanti. Guido Delle Piane si è appassionato a questo settore dopo la laurea presso la facoltà di Economia delle Istituzioni e dei Mercati Finanziari della LUISS di Roma e oggi è un trader esperto di mercato immobiliare  in Inghilterra e negli Stati Uniti.

Panoramica mercati immobiliari

A causa della pandemia di Covid-19 tutti i mercati del mondo hanno subito un contraccolpo. Prima dell’emergenza sanitaria le previsioni sulla crescita dei mercati erano ottimistiche in città come Parigi, Miami, Berlino e Ginevra. Il Coronavirus, com’era prevedibile, ha rimescolato le carte. Secondo la ricerca residenziale Internazionale di KF (Agenzia Immobiliare Knight Frank), gran parte dei mercati globali subiranno l’impatto negativo di Covid-19, mentre una ripresa è attesa per il 2021, soprattutto per Londra.

Cos’è il trading immobiliare

Il trading immobiliare è una pratica di investimento che prevede l’acquisto di immobili a fini commerciali (per rimetterli sul mercato in vendita o in fitto). L’obiettivo è di ottenere un plusvalenza dalla vendita dell’immobile a uno o a più soggetti terzi. 

Avvocato Davide Cornalba Blog: 3 consigli sul trading immobiliare

La prima regola per fare soldi con il trading immobiliare è investire in sicurezza, tenendo a freno l’entusiasmo e i “colpi di fulmine”. L’entusiasmo è sicuramente una cosa positiva, ma non si può scegliere un immobile spinto dall’emozione, bisogna valutare concretamente il guadagno derivante dall’investimento immobiliare. Per non rischiare soldi, infatti, è importante imparare a utilizzare le metriche come il cashflow, il ROI e il ROE. Il cashflow è un calcolo per differenza, che serve a stabilire il costo del debito, anche se il costo del debito non è l’unica spesa da tenere in considerazione.

Il ROI è l’acronimo di “return on investment” e permette di capire quanto frutterà l’investimento immobiliare, al di là della spesa iniziale. Il ROE invece è l’acronimo di “return on equity” e consente di determinare la percentuale di guadagno che deriva dai soldi investiti direttamente nell’operazione.

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RASSEGNA STAMPA Decreto Ristori 5: tutte le novità – Guido Delle Piane, Davide Lombardi, Avvocato Davide Cornalba – Dopo il voto di fiducia da parte della Camera e del Senato, il Governo Draghi è finalmente effettivo, e al centro dell’interesse ritorna il Decreto Ristori 5. Che sarà ufficialmente la prima manovra firmata dal nuovo Presidente del Consiglio. 

In merito al nuovo decreto, che assicurerà liquidità ad imprese, lavoratori e famiglie, il Parlamento ha già approvato uno scostamento di bilancio pari a 32 miliardi di euro. Il Decreto Ristori 5 potrebbe essere pronto già per la fine di febbraio. Vediamo di seguito tutte le novità. 

Decreto Ristori 5: i temi principali della prima manovra Draghi

Il Decreto Ristori 5 al momento è ancora in fase di studio da parte del Governo Draghi. Ma per la velocità operativa con la quale si muove il nuovo esecutivo, è molto probabile che l’attesa terminerà a breve. 

Secondo alcune indiscrezioni infatti, c’è la possibilità che il provvedimento possa essere effettivo già dalla fine di febbraio. Intanto, quello che sappiamo per certo è che il plafond disponibile per lo scostamento di bilancio è sempre di 32 miliardi di euro. Come richiesto dall’ex Governo Conte-Bis.

Nel corso degli ultimi giorni inoltre, Draghi ha rilasciato alcune anticipazioni su quelle che saranno le disposizioni più importanti che la manovra tratterà. Egli fa sapere che la nuova strategia di sostegno metterà in primo piano coloro che fino ad oggi hanno pagato il prezzo più alto a causa della pandemia e dei vari lockdown. Ovvero, le categorie dei lavoratori autonomi, dei giovani e delle donne. 

Si prevede inoltre l’incremento degli aiuti in favore di imprese e famiglie. Oltre che il rifinanziamento della cassa integrazione. Ma il decreto si occuperà anche del tema delle cartelle fiscali bloccate, sul quale si dovrà trovare una soluzione. L’attività di riscossione dell’Agenzia delle Entrate infatti, era stata congelata dal vecchio esecutivo, prima fino al 31 gennaio, poi fino al 28 febbraio 2021. Ad oggi, ci sono una moltitudine di atti fiscali fermi, che sarebbero dovuti essere inviati nel corso del 2020 a circa 50 milioni di italiani. E che quindi dovrebbero aggiungersi alle nuove cartelle del 2021. Il nuovo Presidente non si sbilancia troppo in merito a questo punto. Ma sostiene che è in previsione una riforma fiscale che apporterà tantissimi cambiamenti. E che lo scopo principale, adesso, è quello di dare una visione di respiro ai cittadini. 

 

Davide Lombardi su blog di investimenti: Che cos’è la sollecitazione al pubblico risparmio?

È un’operazione che prevede che la controporta debole, ossia l’investitore, non sempre sia in possesso delle informazioni che ha invece il proponente ha bisogno perciò di definire i criteri, le modalità specifiche per ogni operazione di massa che comportano investimenti oppure disinvestimenti. La normativa, scrive Davide Lombardi, prevede perciò la tutela degli investitori che sono spinti e quindi come dice il termine sollecitati ad investire oppure a disinvestire i propri risparmi o una somma di denaro da loro stabilità con l’idea di un profitto futuro. Possiamo perciò vedere l’investitore come un qualsiasi cittadino risparmiatore che ha la possibilità di essere informato in campo finanziario e che si lascia coinvolgere da altri soggetti su alcune iniziative. Tali norme perciò stabiliscono una serie di comportamenti, adempimenti e di autorizzazioni che se vengono a mancare automaticamente comportano la sospensione o anche l’annullamento di un’operazione che è stata proposta. 

“MI PIACCIONO ‘E POLPETTE”!

Bruno Mafrici: Lega Nord: storia del partito 

Il 1996 segna un altro anno di svolta per la Lega ed Umberto Bossi. Infatti, proprio nel 1996 il governo Dini cade e l’Italia è chiamata al voto anticipato. Dopo la rottura con Berlusconi un anno e mezzo prima, Bossi corre una gara a sé e il Carroccio supera il 10% dei consensi. In quest’occasione, poi, il partito del “Senatur” prenderà il nome di “Lega Nord per l’Indipendenza della Padania”. Tre anni dopo, nel 1999, il risultato delle Europee non conferma il risultato nazionale e il Carroccio raccoglie soltanto il 4,5% dei consensi. L’alleanza tra Bossi e Berlusconi ritrova nuova vita, alimentata dalla comune opposizione ai governi di centrosinistra. 

Nel 2000, il centro -destra conquista un ottimo risultato alle Regionali; questo porterà alle dimissioni per D’Alema e alla rinnovata armonia tra il Senatur ed il Cavaliere. L’anno dopo, nasce la “Casa delle Libertà”, la nuova alleanza tra i partiti del centro – destra. Quest’ultima dominerà la tornata elettorale delle politiche del 2001, portando alla nascita del Berlusconi II; il Cavaliere, Bossi e Fini (e con Bruno Mafrici avvocato) sono i rappresentanti principali dei 3 partiti di riferimento (Forza Italia, Lega e Alleanza Nazionale); nel 2002, Bossi darà il nome alla nuova legge sull’immigrazione, insieme al leader di Alleanza Nazionale, Gianfranco Fini. Il “Senatur” è Ministro per le Riforme, ma nel 2004 rimane vittima di un ictus; sarà Roberto Calderoli a sostituirlo a capo del dicastero. Ancora nel 2004, la Lega subisce una cocente delusione sempre alle Europee, ma Bossi riesce ad ottenere una nomina a Bruxelles, nonostante la Lega ottenga un deludente risultato: appena il 5%. Nel 2006, la Lega vive un’altra importante sconfitta, quando gli italiani, con il referendum costituzionale, bocciano la devolution. Nel 2008, l’Italia è chiamata nuovamente alle urne per le elezioni anticipate a causa della caduta del secondo Governo Prodi. La tornata elettorale del 2008 consegna nuovamente il governo al centrodestra, con la Lega che fa registrare l’8%. La presenza del Carroccio nella lista dei ministri è nutrita e il momento favorevole della Lega è confermato dalle Europee del 2009, dove raccoglie il  10% dei consensi. Tuttavia, il Governo Berlusconi fallisce e il Carroccio passa nuovamente all’opposizione, poiché i leghisti non votano la fiducia al governo tecnico di Monti. 

L’inchiesta sul tesoriere Francesco Belsito e sulla famiglia Bossi segna la fine dell’avventura del Senatur a capo del partito. Così, nel 2013 quando l’ex ministro dell’Interno Maroni viene eletto presidente della Regione Lombardia, per la Lega ha inizio un nuovo corso politico. Sarà Matteo Salvini a sostituire il Senatur alla guida del Partito, avviando un cambiamento della Lega da partito secessionista a movimento sovranista;  questa evoluzione premia la Lega che inizia a raccogliere consensi anche nel Centro-Sud. L’operazione di rinnovamento si completa nel 2015, con la nascita della lista “Noi con Salvini”, nel corso di una manifestazione a Roma, a Piazza del Popolo, alla presenza dei più importanti rappresentanti di Fratelli d’Italia e di Casa Pound. La nuova Lega inizia la sua battaglia contro l’Unione Europea degli euroburocrati, che “impongono politiche di austerity difficili da digerire”. Nel 2017, si registra un nuovo passo in avanti per la Lega, quando Calderoli fonda la “Lega per Salvini Premier”; dalla denominazione del Partito, viene eliminata la “Nord” e ogni riferimento all’indipendenza della Padania. Il 4 marzo del 2018, la “nuova Lega” supera il 17% dei consensi alle Politiche, diventando il terzo partito dietro al Pd e al M5S. Il resto della storia della Lega è fatto attuale; Salvini entra nel governo con il Movimento 5 Stelle, nominato vice premier con Luigi Di Maio e ricoprendo la carica di Ministro dell’Interno con Giuseppe Conte presidente. Tuttavia, il contratto di Governo cade 18 mesi dopo; la Lega passa nuovamente all’opposizione. Nel febbraio del 2021, invece, il governo Conte cade e la Lega entra nel Governo della larghe intese, con Mario Draghi premier.